Lo svezzamento rappresenta una tappa molto importante e un momento di grande cambiamento sia per il bambino che per la mamma.
La scelta degli alimenti giusti è importante per garantire la salute del bambino e per favorire lo sviluppo del gusto. Per esempio eccedere nell’uso di omogeneizzati e cibi industriali (baby-food) potrebbe rendere più difficile l’accettazione dei cibi naturali nei mesi e negli anni a venire ma allo stesso tempo la preparazione di piatti poco equilibrati e la scelta di materie prime non adatte potrebbe compromettere la qualità nutrizionale del pasto.
In qualità di dietista e mamma di due bambine ho approfondito molto l’argomento e posso dire che in questa fase ci sono alcuni elementi importanti su cui porre l’attenzione:
- scegliere il momento giusto per iniziare (qui maggiori informazioni)
- scegliere i cibi giusti ed evitare l’eccesso di sale, proteine e fibre
- rispettare i tempi del bambino e creare una relazione di fiducia
- preparare i pasti in modo adatto alle caratteristiche e capacità del bambino (spesso non sono necessarie pappe e creme ed è sufficiente tritare il cibo)
- lasciare libero il bambino di sperimentare e giocare con il cibo senza forzarlo a mangiare
Svezzamento o autosvezzamento?
La parola svezzamento (togliere il vizio) è in realtà impropria in quanto va a connotare negativamente l’allattamento. La terminologia più adatta sarebbe alimentazione complementare in quanto il passaggio dal latte al cibo solido avviene in modo graduale e per i primi tempi gli alimenti e le pappe rappresentano solo una piccola parte dell’energia introdotta mentre gran parte die fabbisogni nutrizionali del bambino restano coperti dal latte materno (o artificiale).
Al momento la comunità scientifica reputa validi sia lo svezzamento classico che l’autosvezzamento come modalità di passaggio all’alimentazione purché fatti nella maniera corretta e con le dovute attenzioni.
Lo svezzamento tradizionale è quello più diffuso e prevede la preparazione di pappe cremose (e via via più consistenti) preparate e somministrate dal genitore con il cucchiaino. Il bambino quindi non è libero di gestire la sua alimentazione ma è il genitore ad avere il pieno controllo sul pasto.
L’ autosvezzamento è invece una modalità più innovativa di gestione del pasto (ma in realtà è quello che è sempre avvenuto nella storia prima dell’avvento dei baby-food) in cui il bambino è “libero” fin da subito di entrare in contatto con il cibo scegliendo se, quando e cosa mangiare (tra gli alimenti scelti e offerti dai genitori, chiaramente non va bene di tutto). Il cibo è visto come un gioco e il passaggio all’alimentazione rispetta i tempi del bambino. Il latte a richiesta è sempre presente e copre la maggior parte dei fabbisogni per diversi mesi.
Dai risultati di molti studi scientifici l’autosvezzamento risulta vantaggioso nella promozione dello sviluppo emotivo, relazionale e nella capacità di autonomia e autoregolazione (aspetto particolarmente utile per la prevenzione del l’obesità).
Se si sceglie questa strada è fondamentale che i genitori siano preparati su cosa e come può mangiare un bambino a 6 mesi perché i suoi fabbisogni non sono gli stessi dell’adulto. Con le giuste conoscenze però l’arrivo di un bambino a tavola può diventare l’occasione per migliorare l’alimentazione di tutta la famiglia.
Per le famiglie che decidono di fare autosvezzamento è quindi importante che siano riviste le loro abitudini alimentari adattandole alle esigenze del bambino e non viceversa!
E’ possibile uno svezzamento veg?
La comunità scientifica (ADA, SINU) è ormai d’accordo nel ritenere le diete vegetariane e vegane adatte a tutti gli stadi del ciclo vitale, compreso lo svezzamento, sottolineando i vantaggi in termini di salute che si potrebbero ottenere da questo modello alimentare.
Tengo a sottolineare che nel caso in cui si decida di seguire uno svezzamento veg è fondamentale acquisire le dovute conoscenze su:
- quali cibi somministrare e come prepararli (per esempio come associare gli alimenti per ottenere proteine complete, come cucinare gli alimenti per eliminare la fibra, quali fonti di grassi utilizzare e in che quantità, ecc..)
- quali integratori prevedere (soprattutto vi. D, vit. B12 e DHA)
In particolare la dieta veg prevede solitamente una buona dose di fibra nella dieta. La fibra, molto utile nell’adulto, deve invece essere fortemente limitata nel bambino fino ai due anni di età (in quanto ostacola l’assorbimento di energia e nutrienti), pertanto non tutti i cibi veg sono adatti al bambino.
E’ possibile un autosvezzamento veg?
Al momento non ci sono studi scientifici sull’autosvezzamento veg. Tuttavia, mettendo in atto le indicazioni previste per l’autosvezzamento (vedi sopra) e applicando le indicazioni previste per lo svezzamento veg (vedi sopra) è sicuramente possibile anche questa strada. Come già descritto in precedenza sarà sicuramente importante che gli alimenti portati a tavola siano adatti alle esigenze nutrizionali del bambino e che quindi i genitori stessi vadano a modificare in parte le loro abitudini alimentari scegliendo cibi adatti al bambino.
Se sei interessato ad approfondire l’argomento scrivimi una mail o contattami, sarò felice di poterti dare tutte le informazioni necessarie e rispondere a domande, dubbi e curiosità sull’argomento!
Bibliografia
Lisa Daniels, Anne-Louise M. Heath, Sheila M. Williams, Sonya L. Cameron, Elizabeth A. Fleming, Barry J. Taylor,Ben J. Wheeler, Rosalind S. Gibson, and Rachael W. Taylor “Baby-Led Introduction to SolidS (BLISS) study: a randomised controlled trial of a baby-led approach to complementary feeding”. BMC Pediatr. 2015; 15: 179