Molto spesso si tende ad iniziare troppo precocemente la somministrazione di cibi solidi ai bambini. Già a 4-5 mesi si consiglia di iniziare ad inserire la frutta o qualche pappa lattea. Siamo sicuri che sia corretto?
Noi mamme siamo spesso impazienti di iniziare lo svezzamento, prese dalla curiosità e dalla necessità di rientrare a lavoro ma è importante aspettare il momento giusto per loro.
Qual è il momento giusto per iniziare?
Le più importanti organizzazioni e società scientifiche (OMS, UNICEF, EFSA, ESPGHAN) sono concordi nel ritenere il compimento del sesto mese di vita come momento migliore per l’inserimento dei cibi solidi (da intendere come ogni qualsiasi cosa diversa dal latte materno o formulato) , salvo casi particolari in cui le condizioni di crescita del bambino possonogiustificare un inizio più precoce che non dovrebbe mai comunque avvenire prima del 4 mese (ESPGHAN).
Quindi, a meno di casi particolari, soprattutto se una mamma allatta e il suo bambino cresce bene, fino a 6 mesi quel latte è quanto di meglio possa dargli!
Ci sono dei segnali per capire se il bambino è pronto per lo svezzamento?
Se in teoria abbiamo capito che lo svezzamento inizia a sei mesi è pur vero che non tutti i bambini sono uguali e che nella pratica non esiste il giorno perfetto in cui iniziare (per esempio esattamente il giorno in cui fa 6 mesi!) ma è piuttosto sensato cercare invece di capire i segnali che il nostro bambino ci manda, per esempio il suo interesse verso il cibo e il suo sviluppo psico- motorio!
Ci saranno quindi bambini pronti ad iniziare a 5 mesi e mezzo e bambini pronti a 6 mesi e mezzo o 7 mesi!
Nello specifico ci sono 3 segnali per capire se il bambino è pronto all’alimentazione complementare
- deve riuscire a mantenere una posizione seduta senza cadere, mantenendo la testa ben dritta ;
- deve aver perso il riflesso di estrusione (quel riflesso per cui tende a sputare tutto ciò che si cerca di infilargli in bocca e che abbia una consistenza diversa dal latte);
- deve mostrare interesse e curiosità verso il cibo
Se il bambino rifiuta il cibo e non sembra interessato non va forzato.
In particolare il primo mese (o i primi mesi) di svezzamento è da intendersi come una fase di conoscenza del cibo in cui il fabbisogno nutrizionale del bambino è ancora garantito e soddisfatto dal latte materno (o artificiale) e in cui l’introduzione della pappa non avrà come obiettivo primario quello di nutrire il bambino ma semplicemente quello di scoprire e prendere confidenza con il cibo dei grandi in modo estremamente graduale e personalizzato i base al bambino.
Ci sono bambini che in pochi giorni arrivano a finire tutta la pappa preparata, altri invece che ci mettono molto di più. In particolare i bambini allattati al seno sembrano richiedere più tempo, probabilmente perché con l’allattamento materno per il bambino il pasto non ha solo un valore nutritivo ma anche affettivo ed emotivo e quindi il fatto di sostituire il seno della mamma con un cucchiaino o con del cibo solido può essere visto come momento di separazione. Per questa ragione è importante non forzare il bambino a mangiare e offrire sempre il seno dopo ogni pappa. Ricordiamoci che per i bambini il passaggio al cibo solido è un grande cambiamento e un grande scalino.
E se non vuole mangiare?
E’ importante non forzare il bambino a mangiare. Andrebbero evitati gli aeroplani, i cucchiaini di nascosto e soprattutto per quando crescerà le promesse, le ricompense e i ricatti. La relazione con il cibo deve essere vissuta da sempre in modo sereno sia per la mamma che per il bambino, in un clima di fiducia e rispetto.
Spesso noi mamme (o babbi) restiamo sconfortate se il bambino non mangia ma nella maggior parte dei casi è la nostra aspettativa ad essere sbagliata. Capita che si preparino porzioni troppo abbondanti e quindi non è il bambino a non mangiare ma siamo noi ad aver sbagliato i calcoli.
E se non mangia neanche qualche cucchiaio di pappa? Come accennavo sopra ogni bambino ha i propri tempi e soprattutto nei primi mesi è importante non forzarlo a mangiare se si mostra contrario. Dopo ogni pasto andrebbe sempre offerto il seno (o il latte artificiale) a richiesta e sarà quello a completare il pasto garantendo il fabbisogno nutrizionale. Spesso si dice che dando il seno dopo la pappa il bambino non si abituerà a mangiare. Non è così. Per tutti i bambini arriva il momento in cui da qualche semplice assaggio si passa a cucchiaiate più abbondanti fino a consumare un pasto vero e proprio. Il latte sarà sempre offerto e se all’inizio rappresenterà il grosso dell’apporto nutritivo del pasto nelle settimane/mesi successivi andrà sempre più riducendosi. Il bambino è perfettamente in grado di autoregolarsi e decidere da solo quanto mangiare. Se noi interveniamo forzandolo a mangiare oppure privandolo del latte dopo il basto andremo solamente ad interferire con i suoi naturali meccanismi di autoregolazione. Gli studi sull’autosvezzamento dimostrano infatti che i bambini che sono lasciati liberi di mangiare quanto e cosa vogliono riescono da soli ad introdurre quello che a loro serve sia in termini quantitativi che qualitativi.
Non abbiate fretta, ascoltate il vostro bambino e cercate di vivere serenamente questa esperienza!